lunes, 23 de marzo de 2015

Flamenca (Italiano)

Pubblico il micro racconto "Flamenca" presente nel mio ultimo ebook "Leggende Metropolitane", che é disponibile online su Amazon, Google Book, Ultimabooks, e molti altri siti.
Spero vi piaccia




Flamenca


Era li, al centro della sua stanza. La sua schiena bianca, poggiata al suolo, freddo e disarmante. Il suo viso diretto verso l’alto, come a voler vedere il cielo, limpido ed azzurro. I suoi occhi però erano chiusi, come in una prigione, che non lascia nessuna possibilità di fuga. La stanza era cupa, seppur le tende lasciassero filtrare un po’ di luce, di una calda mattinata estiva, che stava cominciando.

Il mondo fuori prendeva vita, lei invece sembrava lasciarsi morire. Immobile, ferma, senza forze. Sembrava avesse perso la volontà di lottare, e per questo preferiva abbandonarsi alla sconfitta. Un'altra sconfitta. Disarmante, lacerante, che non la lasciava respirare. Un'altra sconfitta!

I suoi capelli erano di un nero intenso, con qualche ciuffo bianco, che lasciava intendere la sua vera età, disposti in modo confuso sul pavimento. Come una medusa: stanca e battuta. Il suo corpo nudo, non dava segnali di vita. Appariva morto, o stanco, forse carico di alcool, o qualche droga presa durante la lunga notte precedente.

Lei, era li, immobile, ferma, dopo un'altra sconfitta.

Tutti la conoscevano come Flamenca. Il suo vero nome, invece era Maria. Un nome rassicurante, dolce, tradizionalista e sereno, insomma tutto ciò che lei non era, e probabilmente non è mai stata. Quasi un offesa, o un rimprovero che i suoi genitori le diedero al momento della sua nascita. Eppure Flamenca da bambina era molto timida, tranquilla e riservata. Chi l’avesse conosciuta al tempo, e rivista oggi non l’avrebbe potuta riconosce. Oggi invece, è una donna carica di sofferenze e dolore. Tutta questa violenza era entrata in lei, e nell’assorbirla si era trasformata in odio, e disperazione.  Purtroppo però, le leggi dell’universo vogliono che al male ricevuto, si risponda con il bene donato, affinchè si possa ricevere nuovo bene, e non nuovo male.

Flamenca sembrava punita dal Giudizio Divino, che adesso non voleva lasciarle scampo, perché al suo giungere svela ogni cosa, punisce la menzogna ed esalta la verità. Fa crollare le illusioni, riducendole in macerie, lasciando intatto unicamente ciò che è, e ciò che non si può cambiare.

E per poter superare il Giudizio, bisogna essere nella verità, e forse Flamenca, nella verità, non c’è mai stata.

Questo silenzio cupo, e ingombrante fu rotto da un suono acuto, di un telefono che squilla, subito seguito da una voce di una bambina, che chiamava la sua Mamma.



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